SENEGAL - I PARCHI
GIUGNO 2002


Dopo tanti anni che ci rechiamo in Senegal ignorandone in gran parte le bellezze, abbiamo deciso di dedicare la nostra vacanza estiva del 2002 proprio per visitare ciò di cui abbiamo sempre sentito parlare, ma che non abbiamo mai visto: i parchi faunistici e ornitologici.
Dopo qualche giorno passato in assoluto relax sulle spiagge di Yene, decidiamo di andare a visitare il parco ornitologico della Langue de Barbarie, prima, e di Djudj poi, trovandosi entrambi nella regione di St. Louis.
Troviamo un albergo nella bella città coloniale e l'indomani ci rechiamo alla Langue de Barbarie. La visita è possibile farla dalla costa con un fuoristrada, oppure sull'acqua, in piroga, con una guida che ci aiuta a capire dove si trovano gli uccelli più interessanti e i luoghi in cui questi nidificano. Nonostante la stagione, che ci dicono non essere la migliore, abbiamo la possibilità di vedere una quantità impressionante di uccelli di ogni specie e dimensione, molto da vicino: pellicani, cormorani, aquile pescatrici, fenicotteri rosa, aironi di ogni genere e moltissimi altri che per ovvie ragioni non potrei elencare. La visita dura circa due ore ed è veramente esaltante!
Al ritorno ci fermiamo in una piccola riserva dove alcuni volontari stanno ripopolando la zona di orix, belle antilopi di colore bianco e marrone, il cui maschio esibisce imponenti e lunghe corna. L'ambiente in cui si trovano è piuttosto secco, tipicamente saheliano. Un'ora è sufficiente per scorgere un buon numero di esemplari. La visita si fa tranquillamente a piedi dato che non c'è il pericolo di incontrare predatori.
Il giorno dopo ci rechiamo a Djudj, che è dal punto di vista ornitologico tra i tre parchi più importanti del mondo, ma non possiamo aspettarci grandi cose, dato che gran parte dell'acqua si è ritirata durante la stagione secca e che quindi gli uccelli preferiscono migrare verso zone più propizie, tra le quali anche l'Europa. Infatti sul posto ce ne rendiamo conto, anche il Lodge è praticamente inattivo e la guida ci accompagna nel parco facendoci vedere pochi uccelli, ma molti pitoni giganteschi, qualche varano di grandi dimensioni e facoceri un po' ovunque: niente male, ma un caldo impressionante!
Siamo soddisfatti e torniamo in direzione di Dakar per qualche altro giorno di relax sulle spiagge della Petit Cote.
Nel frattempo sono cominciate timide e inaspettate le piogge. Prima che sia troppo tardi prepariamo "armi e bagagli" e partiamo alla volta di Tambakunda, 460 Km più ad est, con l'intento di visitare bene e con calma il parco del Niokolo Koba, prima che le piste al suo interno diventino impraticabili. Dopo una notte all'indimenticabile hotel Hasta Kebè, partiamo insieme a Kaly, la guida per visitare l'interno del parco. Vi rimarremo circa tre giorni. Ciò che vediamo è incredibile ai nostri occhi: una grande quantità di animali in un ambiente inaspettatamente meraviglioso, fatto di foreste, giungle, savane, corsi d'acqua, panorami mozzafiato. Forse neppure le foto possono descrivere bene ciò che abbiamo visto. Gli animali più frequenti sono vari tipi di antilopi, scimmie verdi, rosse, scimpanzé, facoceri, coccodrilli, ippopotami, numerose specie di uccelli. Abbiamo visto anche una coppia di licaoni, degli sciacalli e sappiamo che, anche se non sono numerosi, è possibile vedere anche elefanti e leoni, che nonostante la caccia di frodo, sono in aumento.
Una menzione va fatta anche per la riserva di Bandià, vicino a M'Bour, dove è possibile passare due o tre ore in mezzo ad una savana stupenda dove la fauna è ricchissima e protetta. Ci sono anche specie che purtroppo in Senegal sono già estinte da anni, ma che hanno trovato un ambiente ideale per la riproduzione, come le giraffe e gli elan.
Nel complesso la vacanza è stata molto piacevole. Ora conosciamo un po' di più il Senegal, che non rappresenta più solo un punto di partenza per altre mete.