1997 (settembre)
Durante la nostra vacanza in Senegal abbiamo deciso di fare una puntatina
in Gambia, paese non distante da Dakar, ma molto diverso paesaggisticamente,
perché caratterizzato dalla presenza costante del fiume omonimo, cosa che
rende molto verde e fertile il suo territorio. Questo si traduce visibilmente
in un benessere abbastanza diffuso, unita alla operosità della popolazione
che gode appunto della generosità di quella terra .
Da Dakar ci siamo diretti a Kaolack, quindi a sud fino alla frontiera di
Barra.
Formalità abbastanza veloci, nessuna necessità di visti.
Ci imbarchiamo assieme alla macchina sul Bac che attraversa il fiume Gambia
per portarci a Banjul. Decidiamo di cercare il famoso camping Sukuta Gambia,
che, chi ha attraversato il Sahara passando per Marocco, Sahara Occidentale
e Mauritania conosce sicuramente per la frequenza di indicazioni che lo
menzionano lungo quel tragitto.
Arrivati sul posto dobbiamo constatare che questo camping è molto carino,
pulito e ben gestito. Offre inoltre la possibilità di lasciare parcheggiato
il proprio mezzo anche per lunghi periodi, mesi o addiritura anni.
La gestione è curata da un personaggio interessantissimo , Joe, di nazionalità
tedesca, che conosce lAfrica e le sue piste come le sue tasche. Consiglio
vivamente di andarlo a trovare se vi trovate nei paraggi, cè sempre
qualcosa da imparare da tipi come lui !
I giorni seguenti li abbiamo fatti visitando linterno seguendo la
riva sud del fiume.
La vita rurale di quelle zone è meravigliosa e il paesaggio non lo è di
meno.
Il fiume è bordato di altissime palme da cocco che si alternano a risaie
e coltivazioni di vario genere.
Limpressione è che la gente viva in modo molto tranquillo, senza tanti
problemi.
Il tempo scorre lento come il corso del fiume. Magico !
Il viaggio è breve perché il territorio è piccolo. Il ritorno lo facciamo
passando per la frontiera di Farafenni per poi tornare verso Dakar
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